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“Ho rischiato di morire di setticemia”: il racconto di Jovanotti

Jovanotti

Jovanotti è tornato a parlare dell’incidente in bici rivelando informazioni fino ad ora inedite come il rischio di morire per setticemia.

A più di un anno di distanza dall’incidente in bici a Santo Domingo in cui si è rotto femore e clavicola, Jovanotti è tornato a parlare di quella terribile esperienza. Nonostante si sia quasi completamento ristabilito e abbia già in programma una lunga serie di concerti per il 2025, il cantautore è rimasto profondamente segnato da ciò che gli è accaduto. Al Corriere della Sera ha rivelato nuovi sconcertanti dettagli sulle operazioni subite e il particolare sulla paura di morire per setticemia.

Jovanotti: le conseguenze dell’incdente

Dopo l’incidente Jovanotti è stato sottoposto a molte operazioni chirurgiche, ma alcuni danni sono permanenti. “Al fianco e al ginocchio ho patito parecchio.” – spiega il cantautore – “La clavicola rimarrà rotta. Come nel kintsugi, tecnica giapponese in cui si lasciano le crepe sugli oggetti, anche se le mie non sono ricoperte d’oro“.

Poi ha aggiunto: “Ho investito tutto nella mia vitalità, anche un po’ ostentata: il linguaggio del corpo era la mia lingua. Ho dovuto letteralmente reimparare a camminare. Si comincia gattonando: devi reimpostare il sistema neurale. Poi passi ai movimenti nell’acqua alta, poi dove tocchi, poi torni ad appoggiare il piede“.

Jovanotti
Jovanotti

Il rischio di morire per setticemia

Il cantautore ha rivelato che, dopo la prima operazione, ha temuto di morire a causa di una bruttissima infezione. “Ero sull’ambulanza con la gamba storta, i medici pronti per la rianimazione… Più avanti ho capito che ho rischiato di morire veramente. Di setticemia“.

In sala operatoria ho preso un batterio che ha complicato tutto, si stava rosicchiando l’osso e per questo avevo la gamba più corta. Lo hanno scoperto a Milano i medici dell’Humanitas. ” – ha proseguito. Ma le complicazioni non sono finite qui: “Nella seconda operazione ho perso 4 litri di sangue, è stato un Vietnam”.

Uno pensa che la morte accada solo agli altri… Non ci pensi a quella cosa, è un dispositivo evolutivo. Quando si è aperto quel varco verso l’aldilà non dico che ho visto la luce, ma l’ho intravista. Pensavo fosse un testo troppo forte ma Gabriele Muccino mi ha detto “è la commedia all’italiana”, un modo di reagire con sarcasmo alle cose tragiche che succedono nel mondo.” – ha concluso il cantautore.

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ultimo aggiornamento: 28 Gennaio 2025 12:28

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